Oggi è la ricorrenza dei 19 anni della mostra “Sons & Lumières – Une histoire du son dans l’art du XXe siècle” realizzata, dal 22 settembre 2004 al 3 gennaio 2005, a Parigi presso il Centre Pompidou.
Quattrocento opere tracciano il movimento dell’interazione tra immagini e suoni nel corso del XX secolo e offrono un epilogo saldamente ancorato al XXI secolo, lasciando la strada aperta a nuove interpretazioni. Il Novecento, spesso considerato un momento di convergenza e dialogo delle arti, ha abbondantemente declinato questo credo. Nel corso del secolo, le arti della luce, del cinema e del video offrono un campo di indagine particolarmente fertile per il confronto tra immagine e suono. Al centro delle preoccupazioni contemporanee, il movimento di interazione tra visivo e sonoro esprime un’evoluzione fondamentale dell’espressione artistica.
Nella sua poesia “Corrispondenze”, Baudelaire scrive “i colori, i profumi e i suoni si rispondono”. Il Novecento, spesso considerato un momento di convergenza e dialogo delle arti, ha abbondantemente declinato questo credo. Nel corso del secolo, le arti della luce, del cinema e del video offrono un campo di indagine particolarmente fertile per il confronto tra immagine e suono. Al centro delle preoccupazioni contemporanee, il movimento di interazione tra visivo e sonoro esprime un’evoluzione fondamentale dell’espressione artistica.
La mostra “Sons & Lumières” mira a mettere in luce i momenti salienti di questa storia. Un progetto importante, a quanto pare, a partire dalla mostra Vom Klang der Bilder a Stoccarda nel 1985, fino ad oggi (ndr 2004) il più grande evento dedicato al rapporto tra suono e arti visive nel XX secolo. (1)
In questo contesto Ginna e Corra, insieme con gli altri futuristi, riprendono il concetto: “La parola, il suono, il colore, la forma, la linea sono mezzi d’espressione. L’essenza delle arti è una” come scritto sulla prima pagina della maggior parte dei numeri della rivista “L’Italia Futurista” pubblicata dal 1916 al 1918.
Tra le 400 opere esposte sono state richieste 4 opere di Arnaldo Ginna e Bruno Corra: “Studio tra effetti tra quattro colori” (Bruno Corra – 1907), “Accordo cromatico” (Arnaldo Ginna – 1909) e “La musica della danza” (Arnaldo Ginna – acquarello su carta 1909 e tempera su tela 1913) (2).
Ma perché è interessante Ginna e Corra per la mostra “Sons & Lumières”?
Sono importanti perché sin dal 1907 iniziano a teorizzare e sperimentare gli effetti di connessione tra musica e colori.
Così, come scrive Corra in “Musica cromatica” scritta nel libro “L’esilio di D’Annunzio e il San Sebastiano”, Ginna e Corra avevano rispettivamente 20 e 18 anni, “noi decidemmo di tentare seriamente (ndr di realizzare) la musica dei colori: si cominciò subito a pensare agli strumenti, che forse non esistevano e che avremmo dovuto far fabbricare appositamente, i quali ce ne permettessero l’attuazione. Si andava per vie intentate lasciandoci guidare in massima parte dall’intuizione ma procedendo però sempre di pari passo, per timore di far falsa strada, con lo studio della fisica della luce e del suono, nelle opere di Tyndall e di altri molti.”
E prosegue “Ci confermammo nell’idea, anteriore del resto ai nostri studi di fisica, di attenerci alla musica e di trasportare, precisamente nel campo del colore, la scala temporale musicale.” Studiando le reciproche caratteristiche della musica e della pittura giunsero alla conclusione che “… ci parve la chiara necessità di una suddivisione magari artificiosa ed arbitraria dello spettro solare e venimmo a scegliere in ogni colore quattro gradazioni a distanze uguali – si ebbero quattro rossi scelti a uguale distanze nello spettro, quattro verdi, quattro violetti… ecc; così eravamo arrivati a distendere i sette colori in quattro ottave…” (3).
Si teorizzò e realizzò quindi il “Pianoforte cromatico” che sarà ben descritto in un prossimo nuovo contributo!!!!
Fonti:
(1) Sons & Lumières – Une histoire du son dans l’art du XXe siècle – Centre Pompidou
(2) Sons & Lumières – pagg. 130-131
(3) Bianco e Nero, Rassegna mensile di studi cinematografici e televisivi – anno XXVIII – numeri 10-11-12 – ottobre-novembre-dicembre 1967, numero speciale su cinema e futurismo. Ginna e Corra – Cinema e letteratura del futurismo, a cura di M. Verdone, II Cinema Astratto – Musica Cromatica (1912) di Bruno Corra, pagg. 246-247